Comunicati

* 19 febbraio 2011

COMITATO NAZIONALE XXVII OTTOBRE

Coordinamento Nazionale

- Il Presidente -

Comunicato Stampa del 19.02.2011 

 

La problematica che tutt’ora investe i circa 100mila vincitori ed idonei di concorsi pubblici non assunti sembra sia uscita definitivamente dalle intenzioni di chi, non più tardi di 2 mesi fa in una riunione informale presso la Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati, si era espresso in maniera nettamente favorevole alla ricerca condivisa di soluzioni che avrebbero dovuto, oltre che posticipare la validità delle graduatorie scadute al 31.12.2010, rimuovere gli ostacoli legislativi che, nei fatti, impediscono a questo esercito di nuovi disoccupati di entrare nel mondo del lavoro pubblico dopo aver attraversato il previsto meccanismo sancito dall’art. 97 della Costituzione. Quelle stesse persone che appartengono a chi, oggi, si dedica all’auto-ostruzionismo per portare a casa una legge impresentabile dal nostro punto di vista.

Leggendo il testo dell’emendamento 1.900 (c.d. Maxi emendamento), apportato dal Governo in sede di conversione del decreto legge 29 dicembre 2010, n. 225, abbiamo potuto constatare come i buoni propositi siano rimasti tali. E’ di tutta evidenza, infatti, che posticipare la scadenza delle graduatorie dal 31.12.2010 al 31.03.2011 rappresenti esclusivamente una mera azione di facciata, forse utile solamente agli estensori della norma stessa.

La reale, enorme, portata del problema legato alla scadenza dei termini di validità delle graduatorie andava e va affrontato con maggiore incisività. Prevedendo una proroga almeno fino al 31.12.2011 - come proposto dai numerosi emendamenti presentati dall'opposizione e respinti, tout court, dalla maggioranza -. Pur nella consapevolezza che non sarebbe comunque sufficiente.

E’ infatti utile ricordare come il blocco parziale del turn over, ostacolo principale tra i concorsisti ed il posto di lavoro, produrrà i suoi effetti nefasti fino al 2014 – grazie all’ultima proroga (questa si, concessa in tempi celerissimi) operata dal Ministro dell’Economia – . Rallentando e dilatando enormemente i tempi delle assunzioni da parte delle Amministrazioni interessate. Portando con sé il serio e concreto rischio di vedere scaduti i termini di vigenza delle graduatorie ancor prima che si sia potuto procedere all’immissione in servizio di tutti i vincitori. Figuriamoci quindi gli idonei.

Tutto questo Noi lo abbiamo detto. Lo abbiamo scritto. Lo abbiamo gridato in piazza di Montecitorio il 27 ottobre 2010. Lo abbiamo ribadito in Commissione Lavoro. E per un attimo abbiamo anche creduto di aver raggiunto un punto fisso ed inamovibile delle Nostre rivendicazioni. Salvaguardare tutte le graduatorie in scadenza; salvaguardare la vita e la dignità di centinaia e centinaia di amici/compagni di sventura.

Questo ci era stato garantito da chi rappresenta il Popolo delle Libertà in Commissione Lavoro. Questo era l’impegno comune che, trasversalmente, ci eravamo assunti tutti quanti. Lavorare, passo dopo passo, per porre la parola fine a questa assurda vicenda. E, francamente, constatare che i tanti impegni, i tanti entusiasmi, le infinite aspettative messe in campo siano state abbandonate senza colpo ferire, ci danneggia moralmente e personalmente.

La nostra battaglia non arretrerà di un millimetro, questo è certo. Cercando il dialogo continuo con chi ha dimostrato e dimostrerà di avere a cuore veramente le sorti del paese e delle nuove generazioni; con chi saprà dimostrare serietà e lungimiranza politica scevra da ogni deviazione di tipo propagandistico e populistico.

Comunicato stampa Comitato XXVII Ottobre
del 19 Febbraio 2011
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* 19 novembre 2010

Comunicato stampa di Fabrizio Fratini - Segretario Nazionale Fp-Cgil

 

Vincitori di concorso non assunti: approvato Odg alla Camera che impegna il Governo

primo passo in avanti, ma adesso atti concreti in tempi brevissimi

 

Stamane è stato approvato alla Camera un ordine del giorno che impegna il Governo a "predisporre quanto prima un piano per l'assunzione dei soggetti vincitori di concorsi pubblici".

 

Finalmente si rompe il silenzio delle istituzioni nei confronti di 100.000 donne e uomini  che, dopo aver vinto un concorso pubblico, non hanno visto riconosciuto il loro diritto al lavoro. Una battaglia, quella del "Comitato XXVII Ottobre", che abbiamo sostenuto e continueremo a sostenere, convinti che nessuna riforma della pubblica amministrazione sia possibile senza la valorizzazione del lavoro pubblico e il rispetto della legalità.

 

Sebbene l'Odg rappresenti un primo passo avanti, sottolineiamo degli elementi di preoccupazione. Non crediamo sia necessario un piano di mobilità straordinaria, ma crediamo che tutto debba avvenire nel rispetto delle procedure ordinarie, mettendo in discussione il blocco del turn over imposto dal Governo, il pesantissimo licenziamento di massa dei precari della pubblica amministrazione, il continuo taglio alle risorse destinate alla spesa pubblica per il personale, i principi ispiratori stessi dei provvedimenti del Governo e del Ministro Brunetta.

 

Senza questi 100.000 vincitori di concorso, senza i 150.000 precari (escluso il personale della scuola) che saranno espulsi dal mondo del lavoro pubblico, non si potranno più garantire, sia in termini qualitativi che quantitativi, servizi pubblici e diritti costituzionali come la salute, l'incolumità dei cittadini, l'assistenza alla persona, il welfare locale.

 

La peggiore risposta possibile alla crisi.

* 28 ottobre 2010

Comunicato del 28 ottobre 2010

 

Il 27 ottobre 2010, i vincitori ed idonei di concorsi pubblici non assunti sono scesi in piazza per manifestare tutto il Loro sdegno nei confronti di un sistema che gli nega costantemente il riconoscimento del diritto al posto di lavoro meritatamente guadagnato. In oltre 200, hanno gridato BASTA a chi cerca di aggirare un diritto Costituzionalmente garantito dall'art 97.

 

Alla manifestazione, tenutasi in piazza di Montecitorio, hanno aderito vari esponenti del mondo politico e sindacali, tra i quali: Gianfranco MASCIA (IDV), il Senatore Raffaele FANTETTI (PDL), gli Onorevoli Cesare DAMIANO, Ignazio MARINO, Oriano GIOVANELLI, Marianna MADIA, Elisabetta RAMPI e Marco MELONI (PD), Daniela MENCARELLI (RDB-PI) e Fabrizio FRATINI (FP-CGIL).

 

Erano presenti, in rappresentanza dei vari concorsi, i comitati: ICE (Istituto nazionale per il Commercio Estero) - INAIL - MIN. INTERNO – MIBAC (Min. per i Beni e le Attività culturali) - MIN. DIFESA - COMUNE DI ROMA - MIUR - INPS - REGIONE CAMPANIA.

 

Questa manifestazione è soltanto l'inizio di un percorso che ci vedrà attenti osservatori su tutte le proposte e le promesse messe in campo dagli ospiti intervenuti, ed a percorrere ulteriori iniziative al fine di porre la parola FINE a questa vergognosa vicenda.

* 20 ottobre 2010

Comunicato del 20 ottobre 2010 

 

Il 27 ottobre 2010 a Roma, in Piazza Montecitorio, si terrà la manifestazione nazionale dei vincitori ed idonei di concorsi pubblici “NON ASSUNTI”.

 

Senza falsa modestia possiamo definirci la più assurda forma di disoccupati che un Paese sia mai riuscito a partorire. Siamo ragazzi e ragazze che hanno VINTO un concorso pubblico e attendono da un tempo assurdamente lungo di essere assunti. Perché non ci assumono? La motivazione è il cd. “Blocco del turn over”, o “limitazione del turn over”, che in Italia, ormai, viene reiterato a varie riprese da quasi 15 anni e che è stato riconfermato, ed esteso temporalmente, con la recente manovra finanziaria. Secondo l’ultima stima, pubblicata nel 2007 dal quotidiano il Sole24ore e ripresa dal quotidiano L’Unità, siamo circa 70.000 ad aver vinto in Italia un concorso pubblico ed essere ancora in attesa di essere assunti. Una waterloo sociale che riguarda tutte le amministrazioni – ministeri, sanità, enti locali, scuola, enti previdenziali, amministrazioni provinciali e comunali, forze armate, enti di ricerca...

 

Noi vincitori di concorso abbiamo acquisito un diritto a lavorare nella Pubblica Amministrazione sancito dall’Articolo 97 della Costituzione e chiediamo il riconoscimento di quanto ottenuto a fronte di enormi sacrifici, sia personali che economici. Manifestiamo per ottenere quanto meritato e perché desideriamo mettere a disposizione della Pubblica Amministrazione le nostre competenze. Il punto è proprio questo: sebbene nella P.A. italiana scarseggino le competenze per potere diventare più efficiente, si blocca l’inserimento proprio di quelle risorse umane che dovrebbero dare un’iniezione di produttività. Persone che, tra l’altro, hanno già dimostrato di avere qualifiche e competenze adeguate, dal momento che sono già state selezionate dall’amministrazione.